Al gioco della musica vince chi arriva insieme

In questi tempi difficili in cui gli equilibri che conoscevamo sono completamente saltati mi viene spontaneo interrogarmi sul senso di ciò che sono. Allora parto dai Paradigmi, i principi che mi guidano nei quali so che ci sono le risposte che cerco.

“Al Gioco della Musica vince chi arriva insieme”

Questa frase mi fu consegnata nel 2008 dal suo autore, Paolo Cerlati, mio primo Guru (la sillaba gu indica l’oscurità, la sillaba ru indica colui che la disperde, letteralmente dunque guru è chi ti porta dal buio alla luce) insieme ad Enrico Strobino. All’epoca mi ero appena laureato in ingegneria e, affamato di musica, seguivo qualsiasi formazione che mi riportasse in contatto con Lei (e con me stesso di conseguenza), per questo mi ritrovai a frequentare il Corso di Musicoterapia di Assisi.
Conoscere Paolo ed Enrico fu per me il primo contatto con la possibilità di poter fare musica spontaneamente col corpo, con la voce, con gli oggetti e di utilizzare questa esperienza per lavorare sullo sviluppo del potenziale umano, sulla comunicazione e sulle dinamiche relazionali.
In questo paradigma credo ci sia l’essenza stessa della Musica e di qualsiasi modalità di fare musica, sia che ci si percuota cantando in cerchio, sia che si stia su un palco con un pubblico di fronte, sia che si tratti della nostra pratica quotidiana; in questa frase c’è il senso del fare insieme, del trovarsi, del ri-trovarsi, il senso dell’esperienza numinosa che la musica rappresenta.
Con la Musica (e con ogni mezzo espressivo che ci permette di riscoprirci ed energizzarci) possiamo ritornare in contatto con noi stessi e, come le onde concentriche che si espandono nell’acqua, “contagiare” e stimolare le persone che incontriamo. Ogni singola goccia o piccolo sassolino che cadono in acqua possono formare grandi onde circolari ed io sono grato a tutte le persone che ho incontrato nella mia vita che hanno “investito” la mia esistenza con le loro onde.